GITA
SOCIALE Ven, Sab.
e Dom.4- 5-6 Luglio |
TRAVERSATA DEL GHIACCIAIO DEL GIGANTE AL M. BIANCO
Dal Rif. Torino al Rif. Des Cosmiques
e salita al BIV. BORELLI
ITINERARIO STRADALE: Palazzolo
s/O- Autostrada per Valle d’Aosta- Uscita Courmayeur – per Val Veny.
DISLIVELLO: Traversata 258 m,
Al Bivacco Borelli 840 m
ORE DI CAMMINO : c.a 6 ore per
la traversata e 2,5 ore per la salita al Bivacco
DIFFICOLTA’: EE, A Alpinistico
EQUIPAGGIAMENTO:, Alpinistico
+ set da ferrata
PARTENZA: Parcheggio Autostrada
alle ore 13,30
COORDINATORI: Gualtiero Sepati
- Renzo Imberti
NECESSARIA LA PRNOTAZIONE ENTRO IL VENERDI’ 27
GIUGNO.
Venerdì l’arrivo in Val Veny è previsto per le ore 18. Pernotteremo
presso il campeggio MONTE BIANCO. Sarà possibile dormire in tenda
(gestione autonoma) oppure prenotare un letto in Bungalow.
La gita che andiamo a prorvi è una delle traversate alpinistiche più
famose al mondo! Uno scenario unico, irripetibile.
Tutto questo non deve indurre però a sottovalutare il percorso: la
quota, costantemente sopra i 3000m, l'attraversamento di uno dei
ghiacciai più ampi del nostro continente e la variabilità delle
condizioni meteo a queste quote meritano la doverosa preparazione e
rispetto nei confronti del percorso che si vuole intraprendere.
SABATO - Dalla stazione della funivia, arrivati al Rif. Torino calzare i
ramponi, legarsi e si mette piede sul ghiacciaio procedendo in direzione
ovest verso la sella del Col des Flambeaux (3407m, 0h10').
Dal colle si procede in discesa puntando verso il magnifico circo
glaciale ai piedi del Mont Maudit passando ai piedi dell'Aiguille des
Thoules sino ad incontrare la biforcazione delle tracce (solitamente
presenti) per la Tour Ronde. Si prosegue sempre in discesa sino a
raggiungere un ripiano sul ghiacciaio, qui si compie una virata a destra
portandosi su un tratto abbastanza tormentato da crepacci. In questo
frangente si attraversano alcuni ponti ghiacciati sui crepacci: si
consiglia vivamente di seguire la traccia e di valutare attentamente le
condizioni del passaggio prima di affrontarlo. Proseguire al cospetto di
uno dei punti più suggestivi del massiccio: sulla sinistra si ergono
imperiose le superbe bastionate rocciose del Mont Maudit; su queste
aguzze guglie (Grand Capucin, Petit Capucin, Pic Adolphe ecc.) sono
state scritte alcune memorabili pagine di storia alpinistica. Il
percorso prosegue ancora in leggera discesa sino a raggiungere il suo
punto di minor elevazione (3155m) ai piedi della Pyramide du Tacul
(attenzione ad eventuali cadute di seracchi). Superato l'eventuale
ostacolo riprendere salita verso il Col du Gros Rognon. La salita è
costante, la traccia, normalmente, si tiene al centro del pendio
ghiacciato lasciando a sinistra le pareti rocciose della Punta Lachenal
e a destra il bastione del Gros Rognon. Terminata la salita si raggiunge
il Col du Gros Rognon (3415m, 2h15') e si apre davanti all'alpinista lo
spettacolare panorama sull'Aiguille du Midi. Procedere con un'ampia semi
curva a destra, per evitare una zona crepacciata, puntando in direzione
del Refuge des Cosmiques (3613m 3h). Il rientro può avvenire sulla
medesima via (2h30'-3h00') oppure si può prendere le "caravelle" che
conducono alla Punta Helbronner: questa scelta è consigliata se si ha
consumato un po' di energie, per evitare di perdere l'ultimo rientro per
Courmayeur.
DOMENICA - Dal parcheggio presso Purtud si continua in piano verso i
casolari del Freney, ben visibili in mezzo ai prati caratterizzati da
alcuni frassini. Il sentiero oltrepassa verso sinistra la radura ed
inizia a salire fra gli alberi raggiungendo la dorsale detritica
originata dal rio che scende dal Combalet, il valloncello delimitato dal
mont Rouge a sinistra e dal mont Noire a destra. Questa struttura è
anche nominata Fauteuil des Alemans, cioè sedia dei tedeschi o degli
alemanni, per la sua forma. Si rimonta tutta la dorsale oltrepassando la
splendida cascata del Combalet sino a raggiungere le prime balze
rocciose dove inizia la parte attrezzata (1890 m). Da qui si scende
qualche metro a sinistra, aggirando lo spigolo della placconata,
ritrovando le catene e si incomincia a salire prima con percorso a zig
zag, poi in un grande diedro appoggiato. Si raggiunge una bella scala
metallica che, dopo una traversata aerea, porta ad una seconda. Questo è
il mauvais pas del percorso. Si deve doppiare uno spigolo e continuare
su una liscia placca abbattuta su cui sono però posti dei singoli pioli
metallici. Superato questo ostacolo si sale in verticale con facili
passi sino all’uscita, sempre attrezzata con catene.
Questa parte non presenta difficoltà tecniche di sorta, ma è aerea ed è
una prova non da poco per chi soffre il vuoto. Dall’uscita un sentiero
sale ancora per poi traversare il valloncello, passando sotto al profilo
sud dell’Aiguille Noire de Peuterey, sino ad arrivare al bivacco che è
posto a ridosso della parete est del Mont Noire.
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