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GITA NATURALISTICA                                              Sabato 30 Giugno

 

ESCURSIONE BOTANICA TRA BAZENA E IL PASSO DI VAL FREDDA

 

  ITINERARIO STRADALE:  Palazzolo S/O, Iseo, Esine, Bienno, Campolaro, Bazena.

  PUNTO DI PARTENZA:  piazzale della località Bazena.

  EQUIPAGGIAMENTO: escursionistico.

  PARTENZA ORE:  7.00 dal piazzale del municipio.

  COORDINATORI:  Ugo Mentasca – Gisella Suardi

 

Lasciato alle spalle il piazzale del rifugio Tassara in Bazena (1800 mt) saliremo in direzione nord per la strada mulattiera segnalata come sentiero CAI N° 18 che conduce al Passo di Val Fredda (1340 mt). Nel primo tratto del percorso, grossomodo fino a quota 2000 mt. la flora diviene progressivamente solo arbustiva e, in relazione al substrato ancora calcareo, esclusivamente calcifica, nella quale possiamo notare Achillea clavenae, Anthyllis vulneraria ssp. alpestris, Arabis alpina, Arabis caerulea, Arabis pumila ssp. stellutata, Astragalus australis, Biscutella laevigata, Campanula cochlearifolia, Carex firma, Carex mucronata, Crepis kerneri, Doronicum grandiflorum, Dryas octopetala, Galium baldense, Gypsophila repens, Laserpitium gaudinii ssp. krapfii, Primula glaucescens, Viola culminis, Rhododendron hirsutum, Salix retusa, S. reticolata, S. serpyllifolia, Saxifraga caesia, Saxifraga hostii ssp. rhaetica, Sesleria cerulea, ecc.

 Intorno a quota 2050 mt. giunti nei pressi della malga di Val Fredda, il sentiero ci permette finalmente di vedere la Val Fredda nella sua interezza, sullo sfondo settentrionale della quale possiamo intravedere il monte Frerone (2673 mt). Dalla quota approssimativa di 2000 mt. in avanti, tra le rocce calcaree iniziano ad affiorare i primi elementi granitici che diverranno progressivamente preponderanti; gli stessi calcari cominciano a presentare forme meno riconoscibili perché disturbate dal contatto con le rocce effusive. La composizione floristica riflette parallelamente questa situazione piuttosto caotica, presentando piante  calcifile talora affiancate a piante calcifughe, come ben rappresentato dalla compresenza di Rhododendron hirsutum e Rhododendron ferrugineum.

Nel secondo tratto del percorso, che da quota 2000 mt costeggiando prima il M. Mattoni e poi il M. Cadino, porta ai 2340 mt del Passo di Val Fredda, potremo dunque osservare un gran numero di specie floristiche calcifile, calcifughe o più o meno indifferenti al substrato, alcune delle quali certamente rare o a diffusione molto localizzata, tra le quali: Artemisia genipi, Artemisia umbelliformis, Bupleurum stellatum, Campanula scheuchzeri, Centaurea nervosa, Cerastium carinthiacum ssp. austroalpinum, Cerastium latifolium, Draba aizoides, Draba dubia, Draba hoppeana, Draba tormentosa, Festuca scabriculminis ssp. luedi, Gentiana punctata, Geum montanum, Geum reptans, Leontopodium alpinum, Minuartia rupestris, Oxyria digina, Oxytropis helvetica, Pedicularis kerneri, Pedicularis recutita, Pedicularis rostrato spicata (RR nel BS), Pedicularis rostrato-capitata, Pedicularis verticillata, Peducularis tuberosa, Petrocallis pyrenaica, Phyteuma hedraiantifolium, Potentilla gramdiflora, Primula daonensis, Ranunculus glacialis, Ranunculus seguieri, Saussurrea discolor, Senecio incanus ssp .insubricus, Vaccinium gaultherioides, ecc.

Nel ritorno percorreremo lo stesso sentiero dell’andata.