GITA
SOCIALE
Sabato 21 Luglio
CIMA MARMOLADA (m.3539)
Via Ferrata dalla PUNTA PENIA
ITINERARIO STRADALE: Palazzolo s/O, A14 per il Brennero, uscita
CANAZEI, seguire per Passo Fedaia
PUNTO DI PARTENZA: Cabinovia Pian dei Fiacconi
DISLIVELLO: m .854
ORE DI CAMMINO: 3.30 in salita 2 in discesa
DIFFICOLTA’: EE Escursionisti Esperti /A Alpinismo /F Ferrata
EQUIPAGGIAMENTO: per escursionismo d’alta quota (ramponi e piccozza
+ set da Ferrata completo)
PARTENZA: ore 5.30 dal piazzale del Municipio
COORDINATORI: Gualtiero Sepati (335 6417087) – Signorelli Fulvia
PERCORSO STRADALE
Accesso: da Canazei-Tn in Val di Fassa percorrere la strada asfaltata
fino al Passo e al lago Fedaia. Attraversare il lago sulla diga e
parcheggiare l’auto nei pressi della partenza della cabinovia per Pian
dei Fiacconi.Il lago Fedaia è raggiungibile dal lato orientale salendo
da malga Ciapela.
AVVICINAMENTO
Appena scesi dalla cabinovia,prendere la traccia in direzione ovest. Il
percorso si snoda lungo rocce montonate,attraverso dossi dalla chiara
fisiografia glaciale. Seguire gli ometti in pietra e le tracce di
vernice (segnavia 606) fino ad aggirare uno sperone roccioso
che,perdendo circa 150mt di quota,porta in 1h alla base del Ghiacciaio
del Vernel. Indossati i ramponi si sale agevolmente il ghiacciaio sino
alla piccola crepaccia terminale,che si supera facilmente,dove si
incontrano le prime corde fisse.
LA FERRATA
Spogliati i ramponi e indossato il kit da ferrata seguire il cavo di
acciaio sino alla vicina Forcella della Marmolada. Negli anni di buon
innevamento è possibile superare questo tratto stando a sinistra del
cavo metallico,salendo con i ramponi e la piccozza il breve scivolo
nevoso che porta alla forcella. Da quest’ultima si gode di un suggestivo
scorcio panoramico sulla Val Contrin e l’omonimo rifugio. In caso di
maltempo è possibile scendere al rifugio lungo l’impervio canale
attrezzato in circa 1h. Dalla Forcella della Marmolada la ferrata sale
lungo ripide e levigate placche di roccia. File di staffe si alternano a
brevi traversate a volte molto esposte e tratti con corrimano che
seguono il filo della cresta. Anche in piena estate è facile che le
staffe e il cavo,quando questo corre aderente alla roccia, possano
essere completamente foderati di ghiaccio. In questo caso valutare
attentamente la situazione in quanto potreste trovarvi in qualche punto
esposto senza adeguate protezioni. Più in alto, si raggiunge la cresta
ovest della Marmolada. A destra si apre il baratro della sud, novecento
metri di placche lisce e strapiombanti che precipitano nel vuoto.
Potrete in questo punto comprendere quanto coraggio e abilità occorra
per arrampicarsi fin quassù dalla parete sud. Non è un caso se su questi
strapiombi gialli si sono cimentati solo i più forti alpinisti di ogni
epoca. La via "Ideale" di Aste o la famosa "Attraverso il pesce" con le
sue placche lisce e strapiombanti. Enormi cornici nevose, nonostante la
stagione avanzata,si proiettano nel vuoto di alcuni metri. Meglio
tenerne conto e camminare un po’ più a sinistra. In questo punto il filo
della cresta piega decisamente a sinistra e, dopo aver aggirato un
orrido imbuto di ghiaccio e rocce rotte, termina sull’ampio nevaio
terminale. Per tracce di sentiero sulla neve o sulle rocce in caso di
scarso innevamento si raggiunge la cima, dove si trova la caratteristica
Capanna Punta Penìa. Poco più in alto la croce di vetta, posta a 3343
mt, sul tetto delle Dolomiti. Se avete la fortuna di imbattervi in una
giornata serena, il panorama spazia a 360 gradi su tutte le Dolomiti.
Purtroppo l’occhio cadrà pure sulla orrenda, assurda ed inutile funivia
di Punta Rocca. Chiudete gli occhi e fate finta di niente, forse un
giorno l’abbatteranno. Prendete un tè alla capanna Marmolada in
compagnia dei gracchi, che aspettano come sempre la loro spettanza di
cibo, quindi calzate i ramponi e non spogliatevi l’imbrago.
DISCESA Legati in cordata e piccozza alla mano si scende lungo la facile
cresta della Schena de Mul fino alla dorsale rocciosa. Quest’ultima
scende per 150 mt con facili passaggi di I° grado direttamente sul
ghiacciaio sottostante. I passaggi possono presentare qualche insidia in
caso di neve o ghiaccio, nel qual caso potrete fare assicurazione
sfruttando i numerosi spuntoni di roccia e alcuni pioli metallici già in
loco. Il passaggio è spesso affollato nei due sensi, quindi prestate
attenzione a non smuovere sassi (casco!).Questo tratto, per chi non ha
confidenza con la roccia, può essere considerato il più impegnativo
dell'intero giro. Le rocce terminano su una zona di rocce rotte. Un cavo
fissato in alto facilita l'attraversamento di questo tratto che si può
anche superare traversando a destra e aggirando a monte questa zona.
Attenzione al superamento della crepaccia terminale che, in anni con
apporti nevosi scarsi, può essere molto aperta. La discesa prosegue poi
per traccia nevosa lungo il ghiacciaio della Marmolada, fino a
raggiungere il rifugio e gli impianti di Pian dei Fiacconi dove si
conclude questo splendido anello in quota.
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