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GITA
SOCIALE Domenica 18
Novembre
PASSO GALLINERA (m. 2319)
ITINERARIO STRADALE: Palazzolo, Valle Canonica, Vezza d’Oglio
PUNTO DI PARTENZA: Val Paghera
DISLIVELLO: 824 m
TEMPO IMPEGNATO: 2,30 ore per la salita
DIFFICOLTA’: E Escursionistico
PARTENZA: ore 8.00
COORDINATORI: Imberti Renzo e Leone Lorandi (335 2777118)
Il passo Gallinera è l'incisione più profonda che si trova sulla catena
di monti che delimitano a Sud-Ovest la valle dell'Aviolo dalla
Valcamonica; è ubicato alla sommità della valle Gallinera, la quale è
praticamente trasversale alla Valcamonica, sulla sua sinistra
orografica, ed in essa confluisce in corrispondenza dell'abitato di Rino
di Sonico. E' a quota 2319 m s.l.m. e si trova compreso tra il monte
Aviolo ad Ovest ed il monte Galliner-roccia Baitone a Sud-Est Il
sentiero che vi transita è il percorso n° 21 del CAI che congiunge il
rifugio "Sandro Occhi" all'Aviolo (1930 m s.l.m.) con malga Stain (1830
m s.l.m.) e successivamente con la strada Edolo-Monte Colmo a quota
circa 1600 s.l.m. Da Vezza d'Oglio si seguono le indicazioni per Val
Paghera – Aviolo scendendo, con una deviazione della statale, verso sud.
Entrando nel Parco dell’Adamello, s'imbocca la stretta strada asfaltata
che risale la boscosa Val Paghera. Dopo quasi 6 Km termina e si
parcheggia nel piazzale delle teleferiche (1495 m). Seguendo le prime
frecce del sentiero Cai 21 si sale da principio ripidamente nel bosco e
quindi attraverso il fitto cespuglieto, sino all'imbocco di un erto
canalone sassoso percorso da un torrentello. Risalitolo ci s'immette ben
presto in un altro canalone e, superato lo scosceso greto del torrente,
si sbocca su un ripiano. Nei pressi della galleria, seguendo i segnali,
si prosegue a sinistra nel selvaggio vallone delle Gole Larghe e
risalendo il cespuglieto, si giunge in breve al rifugio Occhi all’Aviolo
(1920 m) dopo un'ora e poco più dalla partenza.
E' sede del bivacco Valerio Festa. Attualmente ci si arriva con facilità
e con tempi modesti: poco più di un'ora dall'Aviolo, ma pochi anni or
sono (prima della costruzione della centrale di Edolo) era raggiungibile
solo partendo a piedi direttamente da Edolo oppure da Vezza d'Oglio e
credo sia per questo motivo che l'installazione di un bivacco fosse
ritenuta opportuna.
Il fascino selvaggio della zona è tutt'ora intatto, ma in passato si
riteneva sicuramente gratificato dalla presenza delle stelle alpine,
testimoniate, purtroppo, anche da lapidi ricordo ancora presenti
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