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GITA
SOCIALE Sab. e Dom. 11-12 SETTEMBRE
FERRATA S. PERTINI (m 2312)
Selva di Val Gardena
ITINERARIO STRADALE: Palazzolo- Peschiera – Affi –
Bolzano – Chiusa di Val Gardena
PUNTO DI PARTENZA: Selva di Val Gardena
QUOTA MASSIMA RAGGIUNTA: m 2312
DISLIVELLI: 700 m
ORE DI CAMMINO : salita ore 2 + 2 la discesa
DIFFICOLTA’: EEA ferrata ALPINISTICA (IMPEGNATIVA)
EQUIPAGGIAMENTO: da via ferrata
PARTENZA: ore 7.00 dal piazzale del municipio il
sabato
RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO: “Meridiana Montagne”
COORDINATORI: Gianluigi Uberti, Fedrico Chiari
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Da Selva di VaI Gardena si
seguono le indicazioni per “Vallunga” fino al parcheggio, a fianco
della baita “La Ciajota” 1650 m), che segna l’entrata del Parco
naturale Puez-Odle. Dal parcheggio ci s’inoltra nella valle e dopo
circa 50 metri s’imbocca la strada sterrata che sale a sinistra.
Dopo circa 300 metri la sterrata entra nel bosco e inizia a salire.
Ignorate le indicazioni per il rifugio Puez, raggiunto un ometto di
sassi, si devia a sinistra per un piccolo sentiero che porta
direttamente all’attacco (circa 1730 m). In alternativa si può
continuare anche lungo la strada sterrata fino a incontrare un
grosso blocco di roccia (partenza della teleferica del rifugio
Stevia). Giunti davanti al blocco si attraversa, verso sinistra,
l’alveo di un ruscello e si sale in diagonale. per circa 30 metri
fino a un piccolo ghiaione di scolo dove, a sinistra parte il
percorso attrezzato. Mezzora dall’automobile. Si sale uno sperone
inclinato poi, per placche, si arriva a una parete verticale
denominata il “muro”, superabile con dieci scalini metallici. Poco
dopo si incontra la “prima scala” che permette di oltrepassare una
spaccatura. Si continua per la parete ripida fino ad arrivare a una
cengia sotto degli strapiombi gialli. Segue un tratto molto esposto,
quindi procedendo a zigzag si raggiunge un’ampia cengia ricca di
pini cembri, lanci e abeti. Ora un facile sentiero con un corto
tratto di corda fissa permette di superare la larga cengia che, una
volta oltrepassata, ci porta a una paretina verticale che permette
l’accesso a un lungo sperone inclinato. Da qui si raggiunge la
“grande nicchia gialla”. Superata quest’ultima si arriva al
traverso “Pradari” (lungo circa dieci metri e suddiviso in due
sezioni). Dopo 50 metri si giunge a uno spuntone roccioso con il
caratteristico “ponticello” lungo cinque metti, che consente di
superare un profondo intaglio. Seguono due brevi tratti verticali,
si raggiunge una cengia che porta, verso sinistra, alla base del
“gran diedro”, che rappresenta il tratto chiave del percorso. Il
diedro, da risalire in spaccata, termina con la “seconda scala”. Da
qui, un piccolo traverso esposto porta a una nicchia naturale, dov’è
conservato il libro di via. Superata la nicchia si affrontano gli
ultimi 40 metti di scalata (di minor impegno) che conducono al
pianoro sommitale. Dalla cima si vedono: il Catinaccio, il
Sassolungo, il Sella, il Gruppo del Cir e il Castello del Chedul,
oltre a tutta Ia valle sottostante, la Vallunga e il paese di Selva.
Da qui, per semplici prati in leggera salita, passando sopra un arco
naturale (visibile però solo dal sentiero di discesa) si arriva in
20 minuti al rifugio Stevia (2312 m). Discesa: si seguono le
indicazioni per Selva di VaI Gardena, imboccando il sentiero n°
17 (o San Silvestro) che porta al rifugio Juac. Quindi in
direzione Selva e, dopo aver superato un piccolo laghetto, si prende
la strada sterrata di sinistra raggiungendo il sentiero della Via
Crucis in località Daunei. Oppure, dopo circa 20 minuti di
sentiero dal rifugio Stevia, si prende a sinistra il sentiero n°
114 chiamato la Palota, che scende alla località Daunei.
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